La Filanda

I viaggi degli escursionisti
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ISLANDA - DI ANTONIO

In Islanda non c’è l’ora legale

 

In Islanda non c’è l’ora legale, e la ragione diventa luminosa quando, verso le 23, tornando da un’infruttuosa caccia fotografica alla balena sulle orme di Achab, siete sorpresi dalla luce del sole che tenta ancora ostinatamente di tramontare.

O è lampante, come quando, alle 4 di mattina, mentre vi preparate alla colazione prima della partenza, lo trovate già pronto, là, al suo posto, ad aspettarvi.

In Islanda se scoprite l’acqua calda non siete il solito pirla, ma qualcuno che sta trovando un nuovo modo per sfruttare questa ricchezza, oltre che per riscaldare casa, lavare i piatti, produrre energia elettrica, cuocervi i maccheroni, fare un bel bagno caldo in una vasca termale.

In Islanda se siete una pecora da giugno a settembre ve la godete alla grande: avete tutti i pascoli dell’Isola a vostra disposizione, muschi e licheni compresi, potete brucare tutto il giorno e la notte (notte? Quale notte?), senza steccati. Poi a settembre diventa un po’ più grigia: l’intera popolazione dell’isola si muove a cercarvi, per portarvi in un recinto e poi riportarvi a casa e poi..

 

In Islanda se siete Garcia, allenatore della Roma, e per spiegare il vostro modo di fare football dite “Ho riportato la chiesa al centro del villaggio”, non vi applaudono, come è successo a Roma, ma vi guardano come il solito pirla.

In Islanda i villaggi, i paesi, le città sono un insieme di case sparse, senza piazze e centro; e senza centro la chiesa capita un po’ a casaccio pure lei, e non c’è Garcia che tenga

 

In Islanda le attività principali paiono essere la pesca del merluzzo e del salmone, l’allevamento delle pecore e stivare (ma per pochi mesi l’anno) ogni albergo di giapponesi.

Però sono passati di qua il Gatto e la Volpe, in fuga dalla favola di Pinocchio, e hanno raccontato di aver trovato il modo di far venire fuori i soldi dai geyser, dai vulcani e financo dalle fumarole.

 

Finanzieri e grandi esperti da tutto il mondo, Italia ed isole comprese, ci hanno creduto, ed hanno creato fondi di investimento, titoli azionari (azioni di che?) e millanta altre meraviglie.

Alla fine il ghiaccio s’è sciolto, sotto i soldi non c’erano più, e le banche, i fondi, i titoli e le azioni sono scomparsi; il gatto e la volpe erano già scappati, e la pizza de fango del Camerun valeva più della corona islandese.

 

In Islanda, se ti scappa (e ti scappa, credetemi!) ci sono due notizie: una cattiva e una buona.

Quella cattiva (buona?) è che devi pagare 200 corone (1,3 euro circa) per entrare nel WC; quella buona (cattiva) è che puoi pagare con la carta di credito (occhio a dove la mettete dopo il pagamento..)

 

In Islanda non cercare gli spaghetti alla carbonara: puoi imbatterti nella pizza Hawaii, con tante belle fette di Ananas.

Però c’è lo squalo imputridito, che con il suo bicchierino annesso di grappa (meglio 2) va giù che è una meraviglia.

 

In Islanda, dovendo scegliere se mettere nel bagaglio un paio di sandali o un bel poncho impermeabile, dai retta a me, è meglio se ti porti il poncho, anche se è fine luglio e quando parti ci sono 36°.

Un bel poncho in Islanda ti serve sempre, perché qualche gocciolina d’acqua (anche più di qualche) ti capita sempre, pioggia o cascate che siano.

Quelle del geyser lo eviterei, a meno che il poncho non sia di piombo

In Islanda se improvvisamente senti una puzza sospetta non guardare male il tuo vicino, controlla che non ci sia attorno una fumarola sospetta.

E se è il tuo vicino che guarda male te hai sempre una spiegazione (..o una scusa) già pronta.

In Islanda non vantarti troppo delle tue capacità di motociclista: guidare il ciclomotore verso l’ufficio non è proprio la stessa cosa che portare la motoslitta su un ghiacciaio. Ti accorgerai subito della differenza…

 

 

Ciao Islanda, mi sei piaciuta e ci sono stato bene

 

Antonio

ISLANDA - DI ANTONIO