La Filanda

Nonviolenza
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UNA STRADA PER LA PACE

La  via della Pace  è  tutta  “un’altra  strada”

Attorno all’Ucraina la tensione politica e militare tra Russia, USA e NATO è arrivata a livelli insostenibili con grave rischio di un conflitto armato in Europa (ma non solo in Europa).

Entrambe le “grandi potenze” vogliono esercitare la propria influenza sull’Ucraina e, contestualmente, rivendicano il loro “diritto” a concentrare le loro armi letali, le truppe e le basi ovunque lo desiderino. Entrambe con i loro alleati vanno oltre la linea rossa del buon senso.

Anche se la diplomazia appare impegnata nella discussione (non sembra avere le caratteristiche del dialogo) occorre rilevare che a fronte di un contesto di continua escalation di minacce armate e reciproche “sordità” questo impegno diplomatico non sembra voler percorrere la via della Pace che è tutta un’altra strada.

La continua escalation e tensione anche se non portasse ad un conflitto armato a breve, comunque favorirà di fatto una pericolosissima radicalizzazione tra gruppi di popolazione (nazionalisti, fascisti, “tifosi” dei diversi schieramenti, ecc) e il conseguente rischio (purtroppo con precedenti storici) di favorire la ricerca del pretesto.

Come nonviolenti, pacifisti e oppositori di qualsiasi conflitto armato e a sostegno dell’impegno del movimento pacifista Ucraino, riteniamo doveroso sollecitare le coscienze, la politica e le istituzioni a percorrere la via del dialogo e della Pace indicando, per favorire la distensione, alcune scelte di campo concrete e immediate:

  • Dichiarazione da parte dell’Italia di indisponibilità a partecipare a conflitti armati,
  • Dichiarazione da parte italiana di non sostegno all’ingresso dell’Ucraina nella NATO;
  • Impegno italiano nell’Unione Europea per cessare l’insensata corsa al rilancio delle spese militari;
  • Cessare qualsiasi fornitura di armi all’Ucraina e impegno a risolvere diplomaticamente i conflitti armati presenti;
  • Ritiro di truppe e mezzi militari italiani dalla zona (Lettonia, Romania, Mar Nero per un costo di 78 milni);
  • Consentire e favorire all’Ucraina di sviluppare una propria autonomia nazionale negoziando, a partire dagli accordi di Minsk, una posizione di neutralità;
  • Costruire strategie politiche di “nonallineamento” alle logiche di “potenze” e schieramenti incapaci di negoziare una Pace sostenibile.
UNA STRADA PER LA PACE