Nella sala Giulio Regeni di Casa per la pace, si inaugura la mostra Donne migranti, ideata dal Piccolo Museo dell'Emigrazione di Monghidoro. Una vera "perla", con tutti i materiali d'epoca, un progetto dell'arc.ta Teresa Paduano.
Ci introducono alla mostra
Vittoria Comellini, curatrice del Piccolo Museo dell'emigrante di Monghidoro
Paola Bosi, responsabile Auser Monghidoro
Sarà presente un rappresentante dell'Amministrazione comunale di Casalecchio
E' previta la proiezione di un video dell'Archivio Pedrelli: Italia Migrante, con il commento di Elisabetta Perazzo
Nella situazione di arretratezza sociale economica e civile in cui si trova l’Italia appena unificata, l’emigrazione è l’unica via di fuga: o brigante o emigrante. Il contesto in cui si sviluppa l’emigrazione italiana, che in pochi anni diventa emigrazione di massa, è dovuto a vari fattori: la mortalità infantile altissima; la violenza, sia comune sia di carattere politico; la piaga dell’analfabetismo; i conflitti sociali e la conseguente repressione dei nascenti movimenti sindacali e politici; la coscrizione militare obbligatoria imposta dal nuovo governo nazionale. Quelli che partono all’inizio non sono i più poveri, sono in grado, infatti, di pagarsi il biglietto e il primo sostentamento all’estero. Tuttavia, tra mille difficoltà, anche i più poveri tentano la strada dell’emigrazione. Questi emigranti contano di realizzare nel più breve tempo possibile il capitale necessario per acquistare terra nei luoghi d’origine e poter quindi tornare al paese.