Domenica 24 aprile bandiere arcobaleno, tanta gente, bambini, i colori giallo e blu ovunque e nei cuori, in cammino per gli oltre 20 chilometri del percorso, con arrivo in piazza San Francesco. “Fermatevi, la guerra è un follia” è il messaggio del lunghissimo corteo partito dai giardini del Frontone di Perugia.
Eravamo solo 5 rappresentanti di Percorsi di pace sul pullman (Claudio, Mara, Franco, Gian Carlo e Maurizio), ma 47 in totale (purtroppo 7 persone all’ultimo minuto non si sono presentate).
Questa situazione ci ha fatto conoscere gente nuova, di Imola, di Borgonuovo, di Castelmaggiore, di Bologna e anche di Casalecchio e della Croce; naturalmente ne abbiamo approfittato per coinvolgere e per avere nuovi volontari collaboranti .
Speriamo di avere una nuova insegnante per l’aiuto compiti e due persone interessate al progetto Comunità.
La marcia non aveva quel tono festoso che spesso ci aveva accompagnato in altre occasioni, aveva di sottofondo gli orrori della guerra, aveva la consapevolezza che la voce di un popolo ampio non fosse tanto ascoltata.
La logica della guerra, la logica degli schieramenti e quella della politica prevale rispetto alla sospensione delle ostilità per far cessare le morti, alle trattative che, anche se difficili, sono indispensabili, alla logica della riconciliazione.
Ribadito cento volte che si è dalla parte dell’aggredito e non dell’aggressore, ribadito che si aiuta chi più è in difficoltà, ribadito che la condanna è rivolta a chi per primo ha invaso, è necessario ora pensare a far terminare la guerra con una tregua che possa, con l’aiuto delle nazioni coinvolte, portare a un “cessate il fuoco” per negoziare ad oltranza e trovare soluzioni, non solo con le armi.
Questi gli obiettivi dei marciatori.
Abbiamo regalato ai partecipanti una mascherina con i colori della pace (le ha trovate Rina) e distribuito un po’ di articoli preparati al volo, per un momento di riflessione che abbiamo fatto al ritorno in pullman.
Non eravamo tantissimi, comunque una bella testimonianza di solidarietà e di impegno, che continuerà ancora in modo assiduo a Casa per la pace.