La proposta di Percorsi di pace parte dall’obiettivo dichiarato di “fare comunità” e, in questa prima fase, soprattutto di migliorare le relazioni fra le persone, fra i cittadini del quartiere Croce.
Sappiamo tutti molto bene che, pur essendo la nostra realtà abbastanza preservata dalle lacerazioni presenti in altri più complessi tessuti urbani, avremmo tutti più bisogno di aiuto, compagnia, gentilezza di quanto sappiano oggi offrirci le nostre relazioni di vicinato.
L’esperienza della pandemia ci ha reso ancora più evidente che viviamo soprattutto da soli nelle nostre case, che non ci si conosce, che non sappiamo aiutare e farci aiutare.
Anche le associazioni più aperte, come crediamo possa essere considerata “Percorsi di pace”, rischiano sempre più di chiudersi nel proprio “fortino”, con molta fatica a muoversi in rete nel territorio ed a parlare a pubblici e generazioni diverse.
Possiamo fare riferimento al welfare di prossimità, oppure appellarci alla cultura della fiducia reciproca e della nonviolenza.
Quella modalità che ti invita all’ascolto dell’opinione dell’altro, prima di proporre la tua; quella che ti sollecita alla riflessione sulla tesi dell’altro, prima di ribadire la tua tesi, considerata già quella migliore.
Questo senza indietreggiare su principi fondamentali quali i diritti umani, i principi costituzionali, le regole stabilite, eccetera.
L’obiettivo è comunque quello di mettere in relazione le persone e in comune le risorse, per darci una mano meglio l’uno con l’altro, specialmente se si tratta di persone con fragilità, per divertirci e stare meglio insieme nella nostra comunità.
Un gesto gentile, una segnalazione utile, un’attività in comune di interesse sociale, una festa, sono cose piccole ma importanti, che si possono mettere insieme con il contributo di tutti senza fatica.
Ciò che si propone è cominciare a vedersi per verificare assieme questi propositi, per buttare giù delle idee e per vedere, di conseguenza, chi altri sarebbe bene coinvolgere.
Il dialogo con le istituzioni è sempre aperto e probabilmente anche percorrere la strada delle co-progettazioni su precisi progetti di interesse territoriale sarà utile, ma l’importante è prima di tutto verificare le disponibilità delle persone interessate, le idee cui dare gambe, il metodo di lavoro da seguire.