11 e 12 settembre percorso di circa 90 chilometri, con partenza e arrivo alla stazione FS di Parma, diviso in 2 giorni, rispettivamente di 40 km, Parma – Colorno e 52 km Colorno - Parma
Questa ciclabile attraversa i luoghi simbolo della cucina italiana e permette ai viaggiatori di attraversare borghi e paesi in cui gustare prodotti unici e simbolo della cultura italiana.
Il percorso
Il percorso non poteva che partire da Parma, centro della Food Valley, città capitale della cultura 2020/21 e regina del gusto italiano. Nota in tutto il mondo per il prosciutto, il parmigiano e la pasta.
Dalla città inizia il tracciato della ciclabile, che segue il versante reggiano del fiume Enza in direzione Coenzo, prima tappa della ciclovia.
Troviamo qui il museo delle Contadinerie, che fornisce un fedelissimo spaccato della laboriosità e della vita di queste zone nell’800.
Si prosegue poi per Mezzani dove entriamo nell’area naturale protetta, Oasi Naturale Parma Morta, che è una preziosa testimonianza delle antiche dinamiche fluviali della pianura padana.
L’area protetta si trova tra le foci dei torrenti Parma ed Enza, si estende per 66 ettari e tutela un tratto lungo quasi 5 km dell’antico alveo fluviale.
Nel 1870 il torrente Parma venne deviato per immettersi direttamente nel Po, l’ultimo tratto del torrente rimase così isolato dal corso dell’acqua e diventò il Parma Morta.
Il viaggio in bicicletta prosegue poi in direzione ovest, tra le campagne parmensi, fino ad arrivare a Colorno.
Questo paese ospita una maestosa Reggia, che è stata soprannominata la Versailles dei duchi di Parma, una parte di questa maestosa struttura ospita la famosissima ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana fondata da Gualtiero Marchesi.
Pernottamento in hotel*** cena in ristorante
La domenica si parte da Colorno lungo l’argine del Parma per raggiungere Rivarolo da dove, lasciato il torrente, si prosegue in direzione San Secondo Parmense per raggiungere la Rocca dei Rossi, un maniero tardo-medievale. A partire dal XV secolo fu la rocca principale dalla quale i Rossi amministrarono i propri feudi, nonché residenza della famiglia dei conti da Pier Maria II de' Rossi in poi.