Da Adriana e Luciano
Carissimi
abbiamo aderito all'iniziativa dell'Associazione Percorsi di pace, la staffetta del digiuno , per mantenere viva l'attenzione sulla rotta Balcanica.
Digiunare per un giorno è poca cosa se resta confinato nella propria casa, ma può diventare atto politico se si estende la platea di chi partecipa, di chi viene a sapere, di chi informa e chiede alle istituzioni un pensiero progettuale su tale emergenza.
Accanto al materiale dell'Associazione Percorsi di pace aggiungiamo un breve, ma significativo dossier su LIPA della Caritas Ambrosiana, molto utile per conoscere dati e realtà della situazione.
A noi è toccato oggi, venerdì 2 aprile, come giorno del digiuno e abbiamo pensato di accompagnare la giornata con letture di Dolci, Capitini, Ghandi.
Troverete nella lettera "ai digiunanti" l'indirizzo mail della casa della pace per eventualmente aderire anche voi all'iniziativa.
Buona giornata a tutti e buona Pasqua in casa.
Adriana e Luciano
Siamo ormai alla chiusura del nostro digiuno. Lo interromperemo bevendo una leggera tisana di frutti misti e mangiando un brodo di verdure. Non abbiamo sentito il desiderio del cibo, ma dalle 18 in poi le energie sono state inferiori. Ci siamo dedicati a qualche lettura, a pensieri sul quotidiano: quanto prende nella nostra vita la quotidianità? quanto toglie al pensiero, alla creatività? quanto offre alla tranquillità, alla sicurezza?
Tra le letture fatte, riportiamo, di seguito, la quarta di copertina del percorso ESODI, della collana del Centro per la permanenza del classico (2014). Ci è sembrata molto pertinente alla tematica del nostro digiuno.
"Parola severa, "esodo": ci ricorda che, sempre e perennemente, tutti siamo in cammino.
Ci educa a dubitare di ogni stabilità apparente, e ci richiama al senso profondo di un altro "esodo", l'ultimo, che attende tutti noi, e che - proprio per la sua universalità- dovrebbe renderci più consapevoli della nostra uguaglianza nella nostra infinità diversità.
Esodo, dunque, come condizione propria dell'esistenza umana: perché, come ci ricorda Seneca, "niente è mai rimasto nel luogo dove è nato". Siamo tutti stranieri e pellegrini: riconoscerlo rappresenta un antidoto prezioso contro ogni forma di discriminazione e rivendicazione identitaria".
Proposte
Potrebbe essere interessante, quando si potrà, individuare un luogo pubblico (una piazza, un angolo, una lapide, ...) dove i digiunanti potrebbero annunciare la staffetta del digiuno, e periodicamente ritornarvi per distribuire qualche materiale, leggere brevi brani, dare informazioni sul cammino dei digiunanti.
Buon digiuno a chi domani continua. Adriana e Luciano
Da Alda e Anna
Cara Anna,
condivido pienamente.
all’inizio questo digiuno l’ho preso con scioltezza; cosa vuoi che sia, mi dicevo, 24 ore quando tu hai fatto digiuni anche di una settimana intera?
Ma a differenza degli altri digiuni cosiddetti terapeutici questo è un’azione politica e ti fa pensare al perché lo fai e quindi è molto più pesante. Poi noi passate le 24 ore potremo rifocillarci bere qualcosa di caldo, dormire nei nostri caldi piumini.
Giungo alle tue stesse conclusioni, Fare del nostro meglio perché degli esseri viventi non siano sottoposti a questa condizione.
Poi penso che ti scriverò per continuare la staffetta. Un altro giorno più avanti.
Alda
Carissima Alda
ne approfitto per scrivere alcune considerazioni che vorrebbero esspolitiche:
in realtà questa giornata mi sta molto provando e pensare che persone possono restare in queste condizioni per giorni e al freddo, è veramente terribile.
penso che dovremmo impegnarci maggiormente sulle politiche migratorie, con più efficacia e coinvolgere la società civile.
un saluto
Annamaria
Da Alda
In questo ultimo periodo non sono stata molto bene e quindi proseguo volentieri ma mi prenoto per il giovedì 13 o il venerdì 14 come ritieni opportuno in base anche alle altre richieste.
Cercherò di venire anche in piazza a dare la mia testimonianza con il cartello che dicevi, ma è un periodo complicato per me, e non è detto che io sarò a Bologna. Nel caso magari potresti pensare che ti mandiamo una foto, lo so che non è la stessa cosa ma provo a ingegnarmi.
Personalmente ho diffuso molto l’iniziativa mi spiace che non abbia avuto la continuità che meritava, si vede che sono tempi in cui un atto politico come digiuno non viene considerato “abbastanza“ oppure non viene proprio considerato.
Non ho avuto dinieghi semplicemente non ho avuto risposte
Ti ringrazio per questa bella organizzazione e resto in attesa di una tua risposta
Alda
Da Alda
Grazie condivido anch’io la mia esperienza di oggi. Intanto ti dico che molti dei pensieri che tu hai scritto hanno attraversato anche la mia mente. Le persone respinte ai nostri confini, quelle respinte ad altri confini, il conflitto israelo-palestinese che adesso è tornato drammaticamente in primo piano ma che non è l’unico conflitto in alto in questo momento.
Oggi mi è parsa un’esperienza più consapevole, forse perché so che è un’esperienza che si sta concludendo e che avrebbe meritato di essere condiviso da molte più persone. Digiunare è un atto simbolico molto potente per me, soprattutto se è finalizzato come in questo caso. Digiunare produce pensieri più “puliti“, più netti , Meno dispersivi. Oggi mi ha aiutato molto a praticare silenzio e ascolto per quanto abbia potuto concedermelo.
Mi sono sentita testimone di quello che sta accadendo e mi sono chiesta il motivo del non essere riuscita a condividerlo come impegno con un numero maggiore di persone. Come sai, lo abbiamo fatto, ma i risultati sono stati veramente molto scarsi, per non dire nulli. Nè vale la considerazione che quello che sta accadendo ai nostri confini è qualcosa che non tocca la quotidianità delle persone.
E non vale neppure la considerazione che stiamo vivendo in un mondo in cui le persone, in grandissima parte spaventate e prigioniere della paura, pensano ad altro. L’informazione stessa li indirizza su altro.
Oggi mi sono sentita molto vicina a quelle persone che disperate cercano di cambiare la propria vita e di attraversare un confine sempre più complicato da attraversare, come a quelle che giustamente ricordavi tu. Mi sono sentita fortunata. È proprio questa condizione che mi fa dire che siamo chiamati a fare qualcosa di concreto perché questa ingiustizia venga superata. Produrre un cambiamento politico. Testimoniare è importante, ma ancora di più lo è rendere visibile questa testimonianza e cercare di allargare una consapevolezza che ha bisogno di essere molto più sostenuta per cambiare le scelte politiche che hanno generato tutto ciò. Per questo ringrazio Maurizio e Percorsi di Pace per avere promosso questa iniziativa per averci dato l’opportunità di partecipare.
Cercherò di essere in piazza sabato, per rendere visibile che ognuno può fare la sua piccola parte e che unita a tante altre parti può cambiare e rendere concreto il nostro obiettivo di rendere più giusto il mondo.
Abbraccio a entrambi e buona serata.
Alda
Da Alessio
Scusate la risposta tardiva ma sono state giornate intense ed impegnative. Questo secondo digiuno è stato per me più impegnativo del precedente, sicuramente perché è un periodo faticoso sotto molto punti di vista: lavorativo, umano, civile. Si è inserita anche la frustrazione di vedere come nel mondo ci sarebbero milioni di motivi per digiunare. Last but not least i comportamenti nazistoidi del governo di Israele e del suo esercito e dei soprusi e delle violenze che compiono. Inoltre è particolarmente doloroso come i Media di tutto il mondo travisino la realta’ utilizzando ad arte le parole per nascondere ciò che sta realmente succedendo
Alessio
Da Alessio
Caro Maurizio mi hai chiesto qualche considerazione sul digiuno... nonostante ne abbia fatti altri questo è sicuramente il più impegnativo ma anche il più gratificante. Gli altri avevano una valenza esclusivamente salutistica mentre questo affonda le sue radici in aspetti che mi stanno molto a cuore. Fin da piccolo infatti non tolleravo violenza, soprusi, prepotenza, arroganza e con il passare degli anni questa intolleranza si è trasformata nell'esigenza di FARE, AGIRE per impedire loro di prendere spazio, per lo meno il mio spazio. E così nel corso degli anni è diventato sempre più prioritario prendere posizione, schierarsi e non rimanere indifferenti anche quando sapevo che, già in partenza, sarebbe stata una battaglia persa. E' in poche parole entrata in me l'esigenza di diventare partigiano e rifuggire l'indifferenza così come ci ha insegnato Gramsci. Nel corso degli anni ho imparato ed apprezzato l'enorme importanza di realtà come l'ANPI e grazie alla ciclostaffetta per Giulio Regeni ho sentito tutta la sua vicinanza. Importanza che non è venuta meno nel corso degli anni ma che è aumentata e si è posta come un baluardo contro la barbarie e la disumanità. Ma so di non dire nulla di nuovo perché Percorsi di pace ha ai miei occhi lo stesso valore e la stessa importanza, che diventano una necessità di fronte agli eventi che tutti i giorni siamo costretti ad ascoltare dagli organi di informazione. Poi il motivo di questo digiuno mi è vicino anche geograficamente perché la rotta balcanica passa proprio dove io vivo e l'associazione Linea d'Ombra è una realtà che conosco bene e sostengo da diverso tempo. Questa vicinanza inoltre mi ha permesso di constatare che le Istituzioni, quelle locali sicuramente, molto più affini e in sintonia con chi ostacola e respinge le persone che hanno l'unica colpa di scappare da morte quasi certa e cercare un posto in cui vivere in pace e soprattutto far vivere i loro figli. Infatti le Istituzioni locali non hanno sostenuto ed aiutato i volontari che si sono sostituiti a queste per accogliere i migranti, ma anzi hanno cercato di impedirle di lavorare. Il 24 ottobre scorso hanno permesso una manifestazione nella stessa piazza in cui i volontari assistono e curano i profughi, manifestazione indetta da fascisti che inneggiavano e plaudevano al respingimento e non contente hanno permesso alle Forze dell'Ordine di caricare i volontari seduti pacificamente nella piazza. E' poi notizia di questi giorni che la polizia ha fatto irruzione in casa dei due fondatori dell'associazione Lorena Fornasir ed il marito Gianandrea Franchi. Credo che se chi detiene il potere lo esercita in questo modo, forte con i deboli e debole con i forti, l'impegno e il prendere nettamente posizione sia ancora più necessario. E' questo uno dei motivi che mi ha spinto ad aderire pienamente alla vostra iniziativa. Chiedo scusa per queste righe confuse e mal espresse ma spero almeno un po’ trasmettano tutta l'indignazione e lo sdegno per il comportamento delle Istituzioni italiane, di quelle europee e quelle internazionali, ricordando a tutti noi che se l'etica, l'umanità e la civiltà sarà da queste dello stesso tipo quando prenderanno decisioni che ci riguardano molto più da vicino. Se un politico, un governante, un decisore non dimostra pietas nei confronti di chi sta morendo di freddo o di fame, come potrà averla per i suoi concittadini quando dovrà prendere delle decisioni?
Un saluto ed un abbraccio a tutti voi
Alessio
Da Anna
Ho digiunato domenica 21 marzo, praticamente dalla sera di sabato alla mattina di lunedì. Sembra tanto, in realtà la fatica si è fatta sentire nel tardo pomeriggio di domenica, come mi era stato predetto. Ho vinto avviando Zoom e convocando i miei fratelli che abitano in città diverse, e chiacchierando con loro. Al successivo attacco di fame sono andata a letto.
Il ragionamento che mi ha sostenuto però è stato il confronto fra le mie condizioni e quelle dei migranti. Io ero e sono in casa mia, al caldo, nella mia comoda poltrona. Loro sono senza casa, senza un tetto, al freddo, nel fango, senza nulla più dietro e poco o nulla davanti. E' una grande differenza, tutto sommato ho fatto un piccolo sacrificio.
In nome del piccolo sacrificio fatto vorrei che l'Europa vedesse e comprendesse che il flusso migratorio non è arrestabile. Che la vera libertà dei migranti sarebbe quella di restare nelle loro case e non dover fuggire e affrontare viaggi drammatici, pericolosi. Chi fugge da guerre deve essere accolto e aiutato. ma anche chi fugge dalla miseria, dalla fame, dalla violenza non può essere ricacciato indietro.
I flussi migratori vanno gestiti e l'Europa deve farsene carico, obbligando tutti i paesi europei ad accettare e gestire con cura e umanità gli aventi diritto, tutti gli aventi diritto. Molti paesi non accettano di accogliere le quote, peraltro esigue, di migranti decise dall'Europa, vorrei fossero sanzionati, come pure quelli che gestiscono male l'accoglienza.
anna
Da Annalisa
Digiunare per se stessi e/o per altri.
Alla fine dei conti, se digiuno perchè si possa scappare da una guerra o sfuggire alla fame o andare oltre la miseria o trovare una vita migliore o poter dire quello che si pensa, digiuno per la libertà, insomma digiuno anche per me stessa.
Senza dimenticare che per altri è molto, molto più dura e a loro va tutta la mia solidarietà.
Annalisa
Da Annamaria
Bologna 21 marzo 2021
Digiuno di protesta
E lo stomaco brontolò
Perché sono vuoto?
La mente rispose
Il mondo va a rovescio
E dobbiamo raddrizzarlo,
ma lo stomaco non capì
e continuò a brontolare.
da: il manifesto di Ventotene
Oggi si cercano e si incontrano, cominciando a tessere la trama del futuro, coloro che hanno scorto i motivi dell'attuale crisi della civiltà europea, e che perciò raccolgono l'eredità di tutti i movimenti di elevazione dell'umanità, naufragati per incomprensione del fine da raggiungere o dei mezzi come raggiungerlo. La via da percorrere non è facile né sicura, ma deve essere percorsa e lo sarà.
Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colorni
L’Europa che vorrei non è una trattoria “A LA CARTE” dove si scelgono i menu. I contributi si, le persone e gli impegni no. Se il Consiglio europeo è convinto che l’Europa è una cosa seria; devono essere espulsi senza se e senza ma gli stati che si proclamano NAZIONALISTI, perché l’Europa, come entità, è nata proprio sulle macerie provocate dei nazionalismi.
Detto questo inizierei le mie riflessioni su due punti che mi stanno particolarmente a cuore, i bambini profughi e i lavoratori.
I profughi bambini
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL FANCIULLO lega delle Nazioni, Ginevra marzo1924
L'Assemblea approva la dichiarazione dei diritti del fanciullo, comunemente nota come la Dichiarazione di Ginevra, , riconoscendo che l'umanità deve offrire al fanciullo quanto di meglio possiede, dichiarano ed accettano come loro dovere che, oltre e al di là di ogni considerazione di razza, nazionalità e credo: 1. Al fanciullo si devono dare i mezzi necessari al suo normale sviluppo, sia materiale che spirituale. 2. Il fanciullo che ha fame deve essere nutrito; il fanciullo malato deve essere curato; il fanciullo il cui sviluppo è arretrato deve essere aiutato; il minore delinquente deve essere recuperato; l'orfano ed il trovatello devono essere ospitati e soccorsi. 3. Il fanciullo deve essere il primo a ricevere assistenza in tempo di miseria. 4. Il fanciullo deve essere messo in condizioni di guadagnarsi da vivere e deve essere protetto contro ogni forma di sfruttamento. 5. Il fanciullo deve essere allevato nella consapevolezza che i suoi talenti vanno messi al servizio degli altri uomini. la Dichiarazione qui riprodotta, adottata all'umanità, rappresenta la Carta del fanciullo della Società delle Nazioni.
Articolo 84 – del trattato europeo DIRITTO DEI MINORI
Articolo 78- del trattato europeo DIRITTO DI ASILO
Tutti questi impegni sono stati sottoscritti dagli stati europei. Perchè la Von der Leyen dice di non avere strumenti per accogliere almeno i bambini che, come gli altri profughi, sono stati rifiutati e respinti alla frontiera est dell’Europa?
Diritti dei lavoratori e decentramenti di multiazionali
Art 87/88 del trattato europeo DIRITTI DEL LAVORO E LAVORATORI
ART.91 dell trattato europeo CONDIZIONI DI LAVORO GIUSTE E EQUE
Non si possono creare in Europa, nello spirito di solidarietà che ne ha ispirato la costituzione, delle concorrenze sleali in campo di diritto dei lavoratori. Il primo obiettivo da perseguire a cura delle associazioni sindacali deve essere il contratto collettivo di tutti i lavoratori europei.
Annamaria
Da Annamaria
Buon pomeriggio
Mi fa piacere avere questa opportunità di scrivere ancora una volta le impressioni di questa giornata, con un impatto meno pesante fisicamente ma tuttavia più impegnativa, perchè costringe giustamente a riflettere sulla condizione ancora irrisolta dei migranti ai nostri confini, e da qualche giorno anche sul dramma delle popolazioni palestinesi e sul conflitto tra Israele e Palestina che ormai è esploso. Questa situazione impone una riflessione maggiore rispetto a ciò che può fare ognuno di noi in modo costante e creativo, per porre ancora all'attenzione dei Governi e dell'Europa, l'assoluta ed estrema necessità di intervenire per creare entrate legali, a maggior ragione nel momento in cui si presenta la possibilità di preparare dei progetti con i finanziamenti europei, per uscire dalla situazione di pandemia, attraverso una società, in teoria, meno squilibrata socialmente ed economicamente e più inclusiva. Dobbiamo trovare delle forme anche creative per sensibilizzare sull'assoluta disumanità (oltre che illogicità) di un'azione di respingimento ai nostri confini. Così come dovremmo trovare anche il modo per denunciare costantemente i respingimenti illegali che stanno continuamente avvenendo. Un abbraccio ad Alda!
Annamaria
Da Antonio
Grazie per la vostra mail, sono fratel Antonio Soffientini e insieme ad altri, coordino le iniziative del Cantiere casa comune.
Come prima cosa vorrei ringraziare l'associazione Percorsi di pace, la Parrocchia di S. Bartolomeo e il Portico della pace.
Lo spirito di Cantiere casa comune è proprio questo, raccogliere e dar voce alle iniziative presenti sul territorio e lanciarne insieme altre.
Super contenti che aderiate alla iniziativa FAME E SETE DI GIUSTIZIA.
(n.d.r. Percorsi di pace ha aderito)
Continuate pure con il digiuno a staffetta che avete iniziato il 21 di marzo e uniamoci digiunando insieme.
Ti chiedo un favore (se possibile, comunica alle due persone che ogni giorno stanno digiunando di mandare una loro foto (naturalmente se lo vogliono) alla mail comunicazione@cantierecasacomune.it dove le persone appaiono con un cartello dicendo FAME E SETE DI GIUSTIZIA.
Naturalmente ti chiediamo anche di aderire al Cantiere casa comune e di tenerci informati sul percorso della commissione di pace.
Ancora grazie per la disponibilità
Un abbraccio di solidarietà
fratel antonio soffientini, missionario comboniano
Da Benedetta e Carlo
È andata bene senza troppa fatica , verso le 20.00 avrei mangiato volentieri ma poi una partita a burraco mi ha distratto!
Quando ho sentito la fame il pensiero è andato ai migranti , alla loro condizione disumana che vorremmo non vedere.
Penso che il significato di questo digiuno sia stato quello di essere, almeno per un giorno, solidali a loro e aver condiviso il loro dramma.
Forse un aiuto finanziario è più efficace e provvederemo.
Benedetta e Carlo
Da Barbara
Mai avrei creduto di riuscire a digiunare un intero giorno, h24. Per me è stata la prima volta, salvo il digiuno quando ci si sente male. E non ho neanche sofferto tanto come immaginavo, conoscendomi. Mi ha aiutato l’Idea di far parte di una iniziativa, la causa per la quale ci siamo impegnati due a due. Mi sono sentita in dovere di farcela, per il mio compagno di quel giorno, per te, per Percorsi di Pace , per il dramma umanitario alle porte dell’Europa, per non essere indifferente, perché anche la mia voce facesse eco insieme alle altre voci che cercano di squarciare il silenzio su ciò che accade , sulla doppia morale di cui purtroppo l’Europa riguardo la rotta balcanica si fa portatrice. Come possiamo difendere valori di cittadinanza , cooperazione , come possiamo farci forti di difendere con le nostre radici comuni i diritti umani se diamo a tutto questo, per comodità una valenza territoriale, voltando le spalle e la faccia di fronte a quello che ci accade accanto, in un silenzio complice. Io voglio l’Europa dei diritti universali e dei valori per tutti, una Europa che sia capace di pretendere a chi siede nelle sue istituzioni , a ogni governo e parlamento nazionale di rispettare quei diritti umani e quei valori universali. Non si può invocare l’Europa solo per i finanziamenti . La migrazione e l’accoglienza devono essere oggetto della politica europea in nome dell’umanità , della solidarietà , della giustizia, della fratellanza . I campi di concentramento dentro e appena fuori i suoi confini sono una vergogna e il fallimento dell’idea di Europa
Barbara
Da Barbara
"L'Europa si è fermata a Lipa
Ho aderito al Digiuno a Staffetta, l'iniziativa di Percorsi di Pace, iniziata il 21 Marzo a Casalecchio di Reno per richiamare l'attenzione verso il dramma dei migranti della rotta balcanica, verso la crisi umanitaria che coinvolge intere famiglie, uomini, donne bambini anziani appena fuori dal salotto buono dell'Europa, di fronte all'indifferenza delle istituzioni e delle persone.
Ho aderito al Digiuno a Staffetta come forma di protesta condivisa contro questa indifferenza.
Oggi tocca a me e a Giulio , che non conosco di persona, e insieme condivideremo il significato della nostra partecipazione. Spero di riuscire a portare il testimone in tutto questo venerdì 16 aprile 2021.
Barbara
Da Carla e Maurizio
È dura, ma resistiamo fino in fondo.
Certamente è una piccola cosa rispetto ai sacrifici e alle privazioni che sono costretti a subire i profughi nei campi in Bosnia.
Cerchiamo di dare il nostro piccolo contributo.
Carla e Maurizio
Da Daniele
Carissimi il digiuno è un’opportunità che mi è data per pensare, un po’ meno distrattamente, alle sofferenze di persone che hanno la sola colpa di essere nate in un posto sventurato e di cercare di sottrarsi a un destino di fame e di morte. E questo posso fare con un piccolo sacrificio, stando al riparo sicuro.
Un saluto caro e un arrivederci a presto, spero
Daniele
Da Elena
Il digiuno solitario non ha la potenza dell'essere fisicamente insieme, ma è una occasione unica per fermarsi.
Fermare una consuetudine stupisce l'anima, che finalmente si interroga.
E soffre.
Una sofferenza necessaria per essere almeno idealmente, lontanamente, solidali con i migranti della rotta balcanica.
Elena
Da Elena
Buongiorno a tutti!
Giornata grigia, oltre la fame, possiamo immaginare il freddo, l’umidità, la sensazione forte di disagio, del “non poter stare bene” delle persone che oggi sono in viaggio o in sosta sulla rotta balcanica. Immaginare.
O forse anche immaginare è già presunzione!
Voglio esprimere la sorpresa, “l’onore” di trovarmi per coincidenza a digiunare con Guido Armellini, chi ricordo dai tempi della “Riforma gentile”…
E forse anche della Lodola di Domenico Isola…?!
Che pensieri lontani …
Eppure siamo qui.
Saluti anche a Elisabetta, Lya, Annamaria e Maurizio.
Elena.
Da Franca e Roberto
Oggi la nostra giornata sarà abbastanza piena, con l'arrivo di una macchina nuova e i due nipotini da accudire!!
Solitamente per il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo riusciamo a farlo senza troppi problemi.
Certamente é la sera il momento più difficile.
A nostro vantaggio abbiamo una scorta piuttosto abbondante di grasso!!
Diremo poi come é andata.
Franca e Roberto
Da Giancarla
Non mi spavento per così poco. Sono ben convinta di non fare una cosa “utile”, ma l’essere umano ha anche bisogni simbolici che passano anche per questi gesti d’altra parte volontari.
Non è la prima volta, anche se alla mia età non ho assunto il rigore “pannelliano” e un paio di grissini per non inacidire lo stomaco che deve ricevere la sua brava cardioaspirina me li sono concessi.
Un abbraccio
Giancarla
Da Giancarla
ADESSO MI RIFUGIO IN UNO STREAMING FEMMINISTA…
Un po' duretta ma senti meglio cos'è una privazione...
Persone respinte dalla tavola della salvezza Persone catalogate come scarti, prodotto marcio Persone che sono gli sprechi umani dell'Europa
Nei nostri umidi finiscono diritti che erano belli e confezionati all'inizio ma basta una frontiera più in là e a noi rimane l'apparenza di Stati sicuri, che vomitano ingiustizie ma continuano a vendere confini sacri.
Senza cibo si buca lo stomaco l'alternativa è strappare i fili spinati e passare...e trovare ...da una parte le torure della polizia ...o dall'altra parte noi cittadin* che vediamo nell'accoglienza la ragione che ci sfama ...non mangiare merda dipende anche da noi
Giancarla
Anche Gian Carlo ha fatto il suo digiuno.
Si era organizzato per trascorrere la giornata in ufficio (in modo che fosse un po’ meno pesante) e invece il giorno precedente si sono presentati dei seri problemi in uno dei cantieri, sito nei pressi di Milano, dove sta costruendo un grosso impianto, durante la notte lo hanno chiamato più volte e al mattino presto presto è partito per andare a trovare una soluzione.
È rientrato a casa alle 22:30, con una faccia stanchissima, ma contento perché sembrava aver risolto.
Ha aspettato fino allo scoccare della mezzanotte e poi io, che nel frattempo ero andata a riposare, mi sono alzata e gli ho scaldato il tortino di spinaci che avevo preparato in giornata e sono rimasta accanto a lui mentre mangiava.
Solo stamani mi ha raccontato che l’altra sera, mentre aspettava la mezzanotte guardando Piazza Pulita, gli era venuto un forte mal di testa, probabilmente dovuto alla stanchezza e alla fame.
Ma anche lui era soddisfatto di aver dato il suo piccolo contributo a questa iniziativa.
Sabrina
Da Giulia
Scusate per il ritardo nella risposta,ho avuto una settimana un po' agitata.È andata bene. Ho solo dovuto bere molto: del te ed una camomilla, durante l'arco della giornata. Sono riuscita ad arrivare al mattino successivo senza mangiare cose solide, oltrepassando la mezzanotte!...È stata una bella esperienza mi ha ricordato quando,tempo fa,al venerdì, digiunavo per il disarmo..
Giulia
Da Guido e Elisabetta
Grazie Maurizio, e un saluto caro a Annamaria, Elena e Lya.
Approfittiamo con convinzione di questa opportunità. Un saluto caro e buon digiuno
Guido Elisabetta
Da Laura
Buongiorno Maurizio, sono stata incaricata dal gruppo di digiuno del 25 marzo 2021 di scriverti della nostra esperienza.
Inizio con una nota personale, la persona a cui mi hai abbinato ho scoperto essere il sacerdote che ha battezzato i miei figli, non ci sentivamo da anni ed è stata una bellissima sorpresa, una magnifica occasione per riprendere i contatti. Questo è stato il primo regalo di questa esperienza. Quando ho detto ai miei figli di questa iniziativa subito si sono offerti di partecipare, il loro digiuno è stato dalla cena alla cena, comunque io l'ho apprezzato molto, mi sono sentita molto sostenuta dalla loro partecipazione. Al mattino del 25 mi sono collegata su zoom con Luigi ed abbiamo fatto insieme una breve meditazione silenziosa di circa 20 min. , entrambi abbiamo acceso una candela. Io l'ho tenuta accesa tutto il giorno perchè vederla mi ha aiutato a mantenere il focus di attenzione sull'esperienza che stavo facendo, pur continuando a svolgere le mie attività quotidiane. Durante la giornata tramite w.app Luigi mi ha inviato delle foto dei campi sulla rotta balcanica, e questo ha contribuito a rendere ancora più viva l'esperienza. Alla sera alle 21 ci siamo collegati di nuovo per scambiarci le nostre impressioni ed i saluti. Con lui hanno partecipato anche altre due persone dell'Eremo del vuoto, spero di ricordare bene i nomi : Nadia e Angelica.
E' stata opinione comune che questa esperienza andrebbe ripetuta e diffusa il più possibile come mezzo di sensibilizzazione, anche perchè il digiuno di un giorno, che può sembrare una piccola cosa ti fa toccare con mano quanto invece in alcuni momenti sia difficile.A noi basterebbe aprire la dispensa per afferrare un pezzo di pane, e in quel momento pensi che non per tutti è così, distogli la mente e arrivi fino alla fine. Non avevo mai fatto un digiuno come forma di protesta e sensibilizzazione ed è stata un esperienza che mi ha dato molto. Ringrazio te Maurizio che lo hai proposto, ringrazio Luigi e i compagni di viaggio di questa bella esperienza.
Buona serata
Laura
Da Lya
Il mio digiuno di protesta
Perché digiunare mi sono chiesta, perché è una protesta contro una ingiustizia, contro una disumana pratica che vede esseri umani respingere in modo disumano altri essere umani in difficoltà. Il digiuno evidenzia uno stato o un pensiero è un vuoto per rigenerare sé stessi e una comunità che protesta con un atto altamente simbolico, un atto legato alle più nobili battaglie per i diritti civili e umani. È un fare per placare il senso di impotenza che le immagini e i racconti delle vicissitudini di quella povera gente in fuga, da una condizione invivibile, ti tormenta.
Il mio digiuno è stato alla vigilia di Pasqua. Ce l’avrei fatta? Avrei sentito i morsi della fame, il languore che costringe il pensiero e ti fa sentire l’assenza del pieno e il peso del vuoto? La sfida era interessante, anche perché buona parte della giornata, l’avrei trascorsa in cucina a preparare il pranzo di Pasqua per la mia famiglia. Inizio al mattino, come sempre con due bicchieri d’acqua più una certa dose di medicine, una parte delle vivande, quelle più lunghe e complicate, erano già state preparate per tempo, altre attendevano in frigo di essere rielaborate. Non so da dove derivi il fatto che tendo sempre ad abbondare nelle dosi e nella varietà del cibo durante le feste, sicuramente deve avermi passato questa abitudine la mia mamma e le sue origini contadine, quando è festa si trasgredisce e si abbonda. Nel tempo la famiglia si è molto ristretta, non sono più i pranzi con 12 persone, ora la mia famiglia è composta da cinque persone che sono il mio grande immenso mondo affettivo e io curo il cibo pensando ai loro gusti. La mattina passa tra un turbinio di odori, colori e confusione, il languore tace, l’acqua e le tisane si alternano. In cucina ascolto Rai tre e che strano, oggi una trasmissione parla proprio del valore del digiuno come atto comunitario che lega e aggrega. L’arista è pronta e anche la salsa all’arancia, nel forno è raddoppiata la torta salata al formaggio, tipica ricetta perugina che la tradizione vuole si mangi a colazione insieme alle uova. Strano non ho fame eppure è pomeriggio inoltrato, allora il detto che l’appetito vien mangiando è vero! I Balanzoni aspettano in freezer il loro letto di crema di parmigiano e io li ho accontentati, i carciofi sono fatti, lo sformato pure e le varie verdurine anche. Manca il gelato e i biglietti per gli auguri, devo subito andarli a prendere, prima però bevo un po’. Per strada mentre cammino veloce, vedo Sofia, la mia dolce nipotina che mi saluta allegra, sono felice perché domani sarà con noi. È giunta mezzanotte, come nella bella canzone di Modugno, la giornata del mio digiuno è trascorsa senza troppo sacrifico, una piccola cosa per me in confronto a quello di chi non ha casa, rifugio, nazione e forse neppure famiglia, sono fortunata e vorrei che tutta l’umanità potesse esserlo.
Lya
Da Lya
Ciao a tutti,
Che belli questi messaggi a distanza, un filo di parole, pensieri e soprattutto di scopo ci unisce.
Questo digiuno non è in solitaria ha unito tantissime persone e spero possa essere di aiuto a quella sfortunata umanità che per vivere deve attraversare terre ed esperienze durissime.
Un abbraccio a tutti
Lya
Da Maria Cristina
È stata una giornata particolare, il corpo si è abituato presto al digiuno, a quest'ora però occorre mettere in atto la volontà per concludere.
Lo spirito è sereno.
Maria Cristina
Da Martina
Buonasera, mi scuso perché ho fatto un post su FB ma non avevo ancora scritto.
Alla fine il mio digiuno è durato 36 ore, in cui ho solo bevuto due litri e mezzo d'acqua. Sono davvero abituata a mangiare tanto, quindi è stato particolarmente difficile, ma anche un'occasione per parlare di una tematica che sta passando inosservata. Sì, perché in tanti tra noi - e in altre parti d'Italia - hanno digiunato e mostrato solidarietà anche con questo gesto, ma il problema è che, dopo un primo momento in cui il dramma è emerso ed è stato presente su ogni mezzo di comunicazione, non se n'è più parlato. Quindi, certo, la richiesta all'Europa dev'essere un intervento concreto che trovi una soluzione al dramma dei migranti della Rotta Balcanica, allo stesso tempo è importante che se ne continui a parlare a livello mediatico.
Martina
Da Massimiliano
Grazie anche da parte mia. Avendo la possibilità di bere, è stato fisicamente molto meno faticoso di quel che temevo.
Spero che l'iniziativa possa finire presto perché la situazione sarà cambiata in meglio!
A presto,
Massimiliano
da Milli - Una poesia incontrata nel mio giorno di digiuno
Da "Torture" di Wislawa Szymborska
Nulla è cambiato.
Tranne il corso dei fiumi,
la linea dei boschi, del litorale, di deserti e ghiacciai.
Tra questi paesaggi l'anima vaga,
sparisce, ritorna, si avvicina, si allontana,
a se stessa estranea, inafferrabile,
ora certa, ora incerta della propria esistenza,
mentre il corpo c'è, e c'è, e c'è
e non trova riparo.
Milli
Da Morena
Carissimi,
Pensavo che avrei avuto più difficoltà a mantenerlo, invece tutto ok.
Anche per me è stata un'occasione per pensare... Per lavoro e per volontariato mi interesso da molti anni di cooperazione, ingiustizie sociali, rapporti squilibrati fra Nord e Sud del mondo, migranti e povera gente...
Non mi abituo mai...cerco di tenere presente che al posto di ognuno di loro, potrei esserci io (nascere in un luogo o in un altro non è una scelta!). Penso che ognuno di loro potrebbe essere mio padre, mio marito, mio fratello/sorella, mio figlio/a... e sono ben cosciente che buoni e cattivi sono equamente suddivisi in ogni angolo di mondo.
Non riesco ad abituarmi alla violenza fisica e psicologica che l'essere umano è capace di infliggere a un suo simile, sotto tante bandiere e in nome di ideali che paiono essere sempre "giusti" e da difendere...
Ho maturato la consapevolezza di essere fortunata ad avere la vita che ho, la famiglia, gli amici, il lavoro, la casa...
Ho potuto conoscere tante persone di tanti Paesi, con storie più o meno complicate, e proprio dall'incontro e dalla relazione si sono resi evidenti i tratti e le storie comuni, che quindi ci univano, più che le connotazioni che ci dividevano...
Faccio sempre più fatica a leggere commenti carichi di odio o proclami che cominciano con "Prima i/gli/le....." anche se penso che dietro ad ognuno di questi commenti ci può essere una persona ferita da mille situazioni che magari io non immagino nemmeno e che magari non avrei saputo affrontare...
So che la vita è una sola ed è preziosa, che non va sprecata e va difesa (quella di tutti) ed è diritto di ognuno/a poterla vivere al meglio, guardando al futuro con speranza.
Questo digiuno ha avuto un po' anche questo significato: ho condiviso una fatica....ma posso dire di averlo fatto in compagnia, ho potuto comunque scegliere, anche di privarmi di qualcosa, e questo mi pare già un grande vantaggio rispetto a chi non ha nemmeno questa possibilità.
Grazie di averlo proposto. Un caro saluto e a presto.
Morena
Da Padre Roberto
Buongiorno,
Il digiuno sta andando bene nel senso che sto portando avanti l'impegno preso... Oggi la giornata per noi è abbastanza piena, abbiamo dei giovani in partenza quindi bisogna un po' definire alcune cose, tuttavia il pensiero e la preghiera vanno alla Bosnia.
Buona domenica a tutti voi,
propongo che ci forniate un aggiornamento sulla situazione in Bosnia oggi...il problema è scomparso dai media!!
Se la crisi fosse superata, comunque persiste il problema Mediterraneo, ancora una volta purtroppo alla ribalta proprio in questi giorni con il naufragio di ben 140 persone nonostante le ripetute richieste di aiuto. In questo senso il digiuno potrebbe continuare e, magari, nel tempo altri gruppi potrebbero aderirvi. E' un modo insieme per chiedere a chi può un radicale cambiamento di rotta nel trattare il tema migrazioni e di smetterla con tutte le falsità sulle ONG, i complimenti alla cosiddetta guardia costiera libica, l'ipocrisia italiana e europea davanti a questo dramma ecc ecc ecc
Grazie!
P Roberto
Da Paolo
Tutto bene, grazie.
Ormai manca poco.
Il momento più difficile, è stato nel pomeriggio. Ho dovuto dire di no ad una salsiccia grigliata accompagnata da una birra moretti offertami da un gruppo di rom.
Tra un po' vado a dormire.
Paolo
Da Raffaele
Un po' duretta ma senti meglio cos'è una privazione...
ciao
Raffaele
Da Rina
Grazie infinite per il sostegno. Si questo piccolo gesto ci avvicina, anche se solo per un giorno, a chi quotidianamente affronta questa sfida.
Buona giornata
Rina
Da Roberta
Nonostante una giornatina niente male al lavoro...Ce la sto facendo!! Naturalmente, dovendo lavorare, non ho saltato la prima colazione, ma solo pranzo, cena e intermezzi. Essendo cristiana, non è la prima volta che pratico il digiuno, ad esempio l'ho fatto altre volte durante la Quaresima... Significativo farlo proprio durante il mese del Ramadan, mi sono sentita più in comunione con i fratelli di fede islamica. Quando mi veniva in mente un bel piatto di pastasciutta, ho pensato tanto alle tante persone che soffrono fame, disagi, violenze, soprusi, ecc. In fondo questo è davvero solo un piccolo gesto ed un piccolissimo sacrificio per sentirci più uniti con quanti sono nella sofferenza e nella prova. Grazie!
Roberta
Da Rosanna e Silvana
Non troppo faticoso meno male. Grazie dell' opportunità. Piccole cose ma fatte insieme hanno un gran valore per me.
Rosanna
Non è la prima volta che faccio digiuni
ma non ti nascondo che sì è dura. Ho fame , mal di testa e probabilmente il cibo è ancor più una compagnia da quando sono tanto tempo da sola.
Oggi ho anche eliminato le sigarette. Il mio fegato ringrazierà.
Con Rosanna abbiamo fatto una bella chiacchierata all' ora di pranzo. È molto bella questa idea di unire le persone soprattutto ora che è il tempo delle distanze .
Spero riuscire presto a portarti scarpe scarponi, giacche ...
Un grande abbraccio grato per quello che fate
Silvana
Da Sandra
Il 14 digiuno per forza, mi fa piacere dedicarlo alla Bosnia assieme a voi!
Sandra
Da Sara
mi sono alzata da circa 1/ 2 ora ( oggi sono a casa) .
Acqua , caffè ed antipertensivo.
Sarà una giornata di studio , aggiornamento e piccole faccende casalinghe !
A più tardi
Sara
Da Serena
Missione compiuta, 12 ore solo con un caffè.
Giornata riempita appositamente per non pensare troppo alla fame.
Tv spenta perchè c'è solo gente che fa da mangiare.
Fra i programmi di cucina, le diatribe politiche e lo spazio per il Covid, ho paura che non rimanga tempo per pensare alla rotta balcanica e a quei poveracci che continuano ad arrivare.
Confido in iniziative come questa e aspetto tempi migliori.
Serena
Da Silvia
Ieri ho abbandonato le letture delle e mail e mi aggiorno ora.
Anche per me il digiuno è ciclicamente abitudinario e quindi poco impegnativo, dedicarlo a questa iniziativa però lo ha trasformato da un fatto personale ad un’azione sociale e quindi lo ha reso più potente.
Grazie
Silvia
Da Stefano
Non ho fatto un digiuno assoluto ma di sussistenza con la riduzione consistente di pasti e di alimenti.
Un pensiero alla situazione dei profughi che sarebbero contenti anche di avere ciò che per me è già il minimo di alimenti.
A presto
Stefano